Curiosità sulla “Perottina”

P101

Pronunciato in inglese, “uan o uan”, suonava bene.

Alla presentazione della Programma 101 al BEMA di New York, nel 1965 – un po’ in sordina rispetto agli altri prodotti presentati da Olivetti, tutti a tecnologia meccanica – molti visitatori sono convinti che le sue sorprendenti prestazioni siano dovute a un grande calcolatore nascosto dietro le quinte e che la Programma 101 non fosse nient’altro che un semplice “ripetitore”. Lo stesso Perotto viene coinvolto nella presentazione della Programma 101 ai numerosi visitatori: propone “Angela game”, un gioco-sfida tra uomo e computer, una specie di partita a dadi che consiste nel raggiungere, senza oltrepassarla, una meta prefissata. Perotto è sconfitto dalla Programma 101 e lo speaker annuncia con enfasi ai visitatori: “la macchina ha di nuovo battuto il suo creatore!”.

Con la Programma 101, Olivetti si trova in una straordinaria e irripetibile posizione di vantaggio sulla concorrenza, avendo immesso sul mercato una macchina completamente nuova in anticipo di almeno due o tre anni rispetto agli altri. Tuttavia, è presto raggiunta e superata dalla concorrenza.

Una curiosità, invece, sulla scelta del nome: la parola “programma” piace perché richiama la caratteristica esclusiva della nuova macchina, quella di poter essere programmata; il numero 101 semplicemente perché, pronunciato in inglese (“uan o uan”), suona decisamente bene.


In breve:

la Programma 101 è il primo Desk-top computer programmabile al mondo;

lo sviluppo della macchina è durato tre anni, dal 1962 al 1965;

il lancio è avvenuto nell’ottobre del 1965 a New York;

presentazione alla stampa al Waldorf Astoria;

esposizione al Bema Show (Business Manufacturers Association) a cui partecipano tutti i principali costruttori mondiali di macchine per ufficio, IBM in testa;

le Programma 101 prodotte sono oltre 40.000;

il prezzo di lancio era di $3.200 (in Italia 2.000.000 di lire);

l’alternativa disponibile sul mercato è il DEC PDP-8.

negli anni successivi la “Perottina” è esposta al Museum of Modern Art di New York come esempio di eccellenza nel campo del disegno industriale;


Incredulità generale:

i giornalisti americani attribuiscono il progetto alla Underwood;

“Non faremo mai budget con la P101” (Firenze 1966, Dr. Galassi durante la presentazione alla rete di vendita);

invece, la Hewlett-Packard, che realizzò un prodotto che violava alcuni brevetti dalla P101, accetta di pagare royality per quasi un milione di dollari alla Olivetti;

la P101 viene adottata anche alla NASA;

viene impiegata a bordo dei sommergibili Polaris per il calcolo delle rotte.






La parola “programma” piace perché richiama la caratteristica esclusiva della nuova macchina, quella di poter essere programmata; il numero 101 semplicemente perché, pronunciato in inglese (“uan o uan”), suona decisamente bene.



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